Dal greco stenos opaios (dotato di un piccolo foro), si
tratta di un foro realizzato sulla parete di una camera oscura (in questo caso
abbiamo utilizzato una scatola di scarpe ) rendendola una sorta di camera
oscura dipingendone gli interni di nero ed intagliando un foro su un lato
d’essa. La camera oscura si fonda sul principio ottico su cui si basa la
fotografia, per realizzare vere e proprie fotografie è importante capirne il
procedimento. La funzionalità del foro è quella di lasciare trapassare un
fascio di luce luminosa che proietta sulla parete opposta rispetto a quella del
foro l’immagine, l’oggetto o il paesaggio che si trova di fronte a noi. Dopo
aver creato il foro abbiamo intagliato un pezzo di cartone bucato per
posizionarlo su di esso e successivamente facendo attenzione a non esporla
troppo alla luce abbiamo posato della carta fotografica nel coperchio della
scatola ovvero nella nostra sorta di camera oscura. Successivamente ci siamo
“scattati una foto” posizionando il foro di fronte a noi in mondo che fungesse
da inquadratura e la luce potesse arrivare sui sali d’argento per trasformarli
in argento metallico e in tal modo fare la nostra fotografia. Dopo averla
sviluppata coi procedimenti di sviluppo arresto e fissaggio abbiamo notato che
la nostra fotografia era in negativo e inversa ovvero ciò che si trovava a
destra in realtà era a sinistra. Dopo questa esperienza possiamo affermare di
aver concluso anche il terzo laboratorio di ttp.
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